Milano, 13 luglio 2017 - 12:42

Lavoro, le donne guidano la ripresa
In Lazio e Calabria i risultati migliori

I dati del rapporto realizzato da Censis - Confcooperative «Donne al lavoro, la scelta di fare l’impresa». Le aziende femminili crescono più della media del sistema imprenditoriale, soprattutto nelle aree metropolitane del Sud

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«Una maggiore intraprendenza delle donne nel mercato del lavoro» e «un nuovo protagonismo femminile motivato da una spinta all’iniziativa personale e alla voglia di fare in proprio», con un marcata propensione all’innovazione. Il risultato è che sono le imprese femminili a guidare la ripresa: un po’ per intraprendenza, certo, e un po’ anche perché forzate dalla crisi, visto che il maggior numero di donne che ha deciso di mettersi in proprio lo ha fatto in Meridione, dove l’occupazione è più scarsa. È quanto emerge da «Donne al lavoro, la scelta di fare l’impresa», il focus Censis - Confcooperative in cui si rileva che le aziende femminili crescono più della media del sistema imprenditoriale, soprattutto nelle aree metropolitane del Sud. Su un totale di 6 milioni e 74 mila imprese registrate, il 21,8% (1,32 milioni) è guidato da donne. Fra il 2014 e il 2016 l’incremento delle imprese femminili è stato dell’1,5%, il triplo rispetto alla crescita del sistema imprenditoriale che non è andato oltre lo 0,5%. «Le donne hanno avuto il talento di trasformare fattori di svantaggio — ha spiegato Maurizio Gardini presidente di Confcooperative — tra pregiudizi e retaggi culturali, in elementi di competitività, riuscendo ad anticipare i fattori di novità del mercato».

Distribuzione geografica

Le imprese rosa nascono soprattutto nelle regioni centrali (+2,0%), al Sud (+1,8%), mentre il Nord Ovest e il Nord Est presentano incrementi più contenuti (1% circa). Le regioni a più alto tasso di crescita sono il Lazio e la Calabria (entrambe con un +3,1%), mentre, all’opposto, Piemonte, Val d’Aosta, Friuli Venezia Giulia, Liguria e Marche segnalano una dinamica negativa. Nelle recenti iniziative dedicate alla creazione di impresa e gestiti da Invitalia - Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo di impresa - su 2.184 nuove imprese finanziate nel 2016, il 43% (940) è costituito da imprese femminili. Inoltre il 91% delle imprese finanziate e guidate da donne ha sede nel Mezzogiorno, area dove maggiormente sono state indirizzate le iniziative di finanziamento e agevolazione. In dettaglio, se si prendono in considerazioni le 14 città metropolitane, al primo posto per tasso di femminilizzazione nel 2016 c’è Reggio Calabria con il 24,2%, seguita da Catania con il 23,6% e da Palermo con il 23,4%. Roma e Milano sono sotto il valore nazionale, ma presentano il numero più elevato: Roma è prossima alle 100 mila unità, mentre Milano supera le 60 mila imprese. In totale circa 464 mila imprese femminili si concentrano nelle aree metropolitane, poco più di un terzo dei numeri nazionali. Rilevante è il numero di imprese femminili guidate da straniere, in particolare nel tessile abbigliamento con il 27,2% sul totale delle aziende rosa del settore. Le imprese cooperative femminili sono cresciute del 4,1% in due anni, arrivando al 21,1% sul totale delle cooperative.

Start up

La quota delle donne laureate tra le occupate è salita al 53,5%, sette punti percentuali in più rispetto agli uomini. Le donne laureate sono 2 milioni e 766 mila contro i 2 milioni 328 mila uomini. Cresce la presenza delle studentesse nelle materie Stem (acronimo per science, technology, engineering e mathematics) e gli effetti si vedono nel mondo del lavoro: produzione di software, consulenza informatica, ricerca e sviluppo e servizi ICT. In base alla sezione del Registro delle imprese riservata a questo comparto, il 13,3% del totale di questo settore di attività è dominato dalla presenza femminile. Nel primo trimestre 2017 si contavano 918 imprese a prevalenza femminile su un totale di 6.880. Un ruolo decisivo lo ha giocato il programma di finanziamento Smart & Start dedicato alle start up innovative. A giugno di quest’anno il numero delle imprese finanziate ha raggiunto quota 761, con 242 milioni di euro in investimenti attivati e 230 milioni di agevolazioni concesse.

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